Crema pasticcera

Fare una buona crema è abbastanza semplice, ma la sua preparazione è piena di piccoli segreti, se volete scoprirli, seguite alcuni consigli di Sonia Peronaci

Tutti almeno una volta hanno mangiato la crema pasticciera, ci ricorda i sapori di casa, le nostre nonne e il profumo dei dolci delle feste. A me piace moltissimo e la utilizzo spesso nei miei dolci. Tra l’altro una curiosità riguarda le differenze della crema pasticciera fra nord e sud Italia: a nord viene preparata con più tuorli e quindi risulta più gialla; al sud invece vengono messi meno tuorli tanto che la crema risulta quasi bianca. Questo perché un tempo si credeva che troppe uova rendessero la crema meno conservabile per via del caldo; invece in realtà è proprio il contrario perché il tuorlo funge da conservante.

Un’altra cosa che forse non tutti sanno, è che la vera crema chantilly, come ci insegnano i grandi pasticceri francesi, non è formata da crema pasticcera con l’aggiunta di panna, ma è semplicemente panna montata con lo zucchero e la vaniglia.

E allora come si chiama l’unione della crema pasticcera con la crema chantilly? Ebbene, questa è la cosiddetta crema diplomatica. È conosciuta anche come crema chantilly all’italiana . La crema diplomatica si presta bene per dolci al cucchiaio perché è molto leggera e non strutturata, al contrario della crema pasticciera che invece si presta bene anche per dolci da tagliare.

 

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