Rafanata
Il rafano, in Basilicata, è chiamato anche “tartufo dei poveri” anche perché è una radice spontanea che cresce copiosa in questa terra. Viene usato spesso e in molte ricette, ad esempio nella buonissima rafanata: una torta salata in cui il rafano è protagonista, con pecorino e pepe… un profumo inebriante e un sapore fuori dal comune, cui oggi noi aggiungiamo le patate! La ricetta di Sonia Peronaci
Difficoltà: Facile
Tempo: 1h20'
Costo: Basso
- 500 gr patata
- 100 gr rafano
- 8 uova
- 120 gr formaggio grattugiato
- q.b. sale e pepe
- q.b. strutto o sugna
Preparazione
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INGREDIENTI PER UNA TEGLIA DI CM 20 x CM 27 x CM 6H
Scegli delle patate della stessa dimensione, quindi lavale e lessale con la buccia in abbondante acqua salata. Una volta cotte scolale, pelale e schiacciale con lo schiaccia patate raccogliendo la purea in una ciotola, poi lasciale raffreddare. Nel frattempo, pela la radice di rafano e grattugiala finemente tenendola da parte. In una altra ciotola, sguscia le uova, unisci il rafano e il formaggio grattugiato, un pizzico di sale e mescola il tutto.
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Quando le patate si saranno raffreddate uniscile al composto di uova amalgamandole per bene. Ungi il fondo e i lati di una pirofila con lo strutto, adagia il composto ottenuto al suo interno e cuoci il tutto in forno statico a 200° per circa 30 minuti o fino a che non si sarà formata una crosticina dorata in superficie. Una volta cotta, estrai la rafanata dal forno e lasciala intiepidire prima di tagliarla a cubetti e servirla.